Contatto Diretto Con Dio - Meditazione sulla Luce Interiore e sul Suono Interiore




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Amare Dio vuol dire osservare i suoi comandamenti

29 novembre 1989 - Panama

Buonasera, fratelli e sorelle. Buenas noches! Ringrazio Dio per l'onore che questa sera ho di incontrare i miei fratelli e le mie sorelle, e ringrazio tutti voi per il tempo prezioso che mi dedicate e per la vostra attenzione affettuosa.

Prima di venire in questa santa assemblea, stavo leggendo il libro sulla vera vita di Gesù di Nazareth. Pur non avendo finito questo libro, la Sua vita, la Sua saggezza e il Suo sacrificio hanno riempito il mio cuore del sentimento più nobile. Quando sono giunta in questa nobile assemblea, i miei occhi erano ancora umidi di lacrime, lacrime dovute ad un immenso amore e venerazione per Gesù Cristo di Nazareth.

Nella storia dell'umanità incontriamo raramente una persona nobile e importante come Gesù. Ciò che rende Gesù immortale nei cuori di milioni di persone, generazione dopo generazione, non sono i miracoli che Egli ha fatto, è la Sua saggezza e la Sua dottrina della compassione, benevolenza e rettitudine. I miracoli che ha fatto hanno avuto una vita breve e, per quanto grandi siano stati, non possono impressionare più di tanto la nostra intelligenza. Ciò che ha reso Gesù così amato e venerato dalla gente è stata, quindi, la Sua logica, la saggezza e la compassione.

Ci sono molte persone che riescono a curare le malattie altrui. Alcune persone sono dotate di questi poteri curativi, così come altre sono più dotate per la musica, la pittura o la scrittura, ecc. Persino tra i medici c'è chi ha più talento di altri. Quando Gesù guariva i malati o i ciechi, la gente rimaneva profondamente sorpresa. Ma pensandoci bene, queste cose non sono impossibili. Anche lo stesso Gesù affermò che qualsiasi miracolo facesse, altre persone prima di Lui lo avevano già fatto, e qualcun'altro lo avrebbe potuto ripetere in futuro, dopo di Lui.

Esaminiamo, ora, la dottrina di Gesù, cercando di seguire i Suoi principi per poterci liberare da ogni tipo di sofferenza e incomprensione, e avvicinarci a Dio.

Gesù ci ha detto che esiste un Dio Grande e questo Dio, che chiamava "il Padre mio" o "il Padre nostro", è infinitamente misericordioso, saggio e amorevole. Bene, questo Dio è anche il Padre mio e il vostro. Per questo principio, secondo cui abbiamo lo stesso Padre, siamo tutti fratelli e sorelle, non importa quale sia la vostra fede, il vostro credo, la vostra intelligenza o la vostra posizione sociale. Le persone hanno fedi e gradi di intelligenza diversi, a causa della loro saggezza, talvolta limitata, o dell'influenza dell'ambiente in cui vivono. Potenziando la nostra saggezza e intelligenza, diventeremo, quindi, liberi: liberi dai nostri pregiudizi, dalle nostre idee preconcette e dalla nostra stessa ignoranza. Non sono i miracoli che ci possono liberare; è il principio, che dobbiamo capire e osservare.

Dobbiamo cercare di ricordare il racconto della samaritana e di Gesù per esaminare una parte della dottrina che Egli ha insegnato alla gente. Quando Gesù chiese dell'acqua a questa donna, ella Gli disse: "Ma tu sei un ebreo. Non mi è permesso darti dell'acqua o avvicinarmi a te". Gesù le disse che, anche se c'erano delle differenze di aspetto, appartenevano entrambi allo stesso Padre, Dio, ed i fratelli e le sorelle avevano il dovere di occuparsi dei loro bisogni reciproci, di aiutarsi tra di loro: Dio si sarebbe dispiaciuto molto se avesse visto che una sorella si rifiutava di porgere dell'acqua a un fratello assetato.

Be', la Sua filosofia sembra molto semplice, ma in realtà è molto profonda. Viene, infatti, eliminata ogni differenza di razza, di casta, di nazionalità e di fede. Se ci comportassimo sempre secondo questo principio, non commetteremmo più errori nella nostra vita. Che cosa offre questo principio? Il principio della fratellanza dell'umanità. Se trattiamo ogni persona come nostro fratello o sorella, tutte le differenze, l'odio, le incomprensioni verranno subito eliminate. Poi, ogni volta che faremo qualcosa, penseremo a come Dio giudicherà la nostra azione. Se ciò che stiamo facendo è gradito a Dio, allora è giusto.

Quali azioni piaceranno a Dio? Dio apprezzerà ogni azione che aiuti i nostri fratelli e sorelle ad eliminare le loro sofferenze, a illuminare il loro corpo, le loro parole e la loro mente e ogni azione che non faccia loro del male. Tutti voi lo sapete, ma a volte, la maggior parte delle persone fa fatica a mettere in pratica ciò che sa. Ecco perché su questa terra ci sono le guerre, l'odio, molti spargimenti di sangue e un gran numero di eventi negativi.

Mentre leggevo la vita di Gesù, mi sono sentita veramente ispirata, ispirata dalla Sua visione della purezza dell'umanità. Poi, ovviamente, sono diventata molto triste al pensiero che la Sua nobile idea fosse finita così presto. Tuttavia, ci ha lasciato dei principi immortali che possiamo seguire. Il primo e il più importante di questi principi è: "Cercate dapprima il Regno di Dio e tutte le altre cose vi saranno poi date".

Penso che questa sia la migliore morale e il principio più importante. Così come, nel Buddismo, il Buddha ha detto: prima raggiungete l'illuminazione, diventate Buddha, e poi potrete aiutare altre persone. Anche un filosofo cinese, Confucio, ha detto: prima dovremmo conoscere noi stessi, occuparci del nostro sviluppo interiore, poi potremo pensare alla gestione familiare, governare la nazione e adoperarci per la pace nel mondo. Sono tutte idee simili, ma espresse in nazioni e lingue diverse. Così vediamo che nella maggior parte delle religioni il principio più importante è: prima conosciamo noi stessi o cerchiamo il Regno di Dio dentro di noi.

Nella Bibbia si dice che il Regno di Dio è dentro di voi, che noi siamo il tempio di Dio e che solamente "Dio", nient'al-tro, vive in noi. La dottrina buddista sostiene la stessa cosa: il Buddha risiede nel vostro cuore, ossia dentro di voi. Se ci dimenticheremo di questo Buddha o questo Dio che sono in noi, allora andremo, ovviamente, incontro a molte avversità e sofferenze causate dall'ignoranza della Legge della Natura, dalla mancanza della saggezza concessaci da Dio.

Perché il Dio che è dentro di noi consente all'ignoranza di prendere il sopravvento? Perché il Buddha che è in noi dorme e ci lascia compiere tanti misfatti? Ciò avviene perché dimentichiamo la nostra gloria originale e dimentichiamo Dio. Siamo troppo coinvolti nelle situazioni terrene e ci perdiamo in tutte queste attività. Se riconquisteremo, quindi, questa saggezza, questa gloria, questa natura di noi stessi, saremo in grado di riprendere il controllo della nostra vita. Ogni cosa ottenuta con la saggezza ci influenzerà per sempre, in quanto proviene dal nostro stesso Io, dalla nostra Natura, dalla nostra intelligenza.

Il Regno di Dio è questa saggezza: significa che conosceremo e potremo controllare qualsiasi cosa, esprimendola con i sentimenti e le idee più nobili. Quando conosciamo il Regno di Dio, conosciamo anche la Legge. Senza conoscere la Legge, commetteremo delle azioni sbagliate e ci metteremo nei guai. E' come quando viviamo in una nazione: dovremmo conoscerne le leggi. Se infrangeremo queste leggi, avremo dei fastidi. La nostra vita sarà ostacolata e ci troveremo in difficoltà.

Quando esaminiamo le Leggi di Dio, ad esempio quelle scritte da Mosè o da Gesù nella Bibbia, troviamo che corrispondono alle nostre aspettative e alla nostra comprensione. Lo stesso accade con le Leggi del Buddismo o quelle di altre grandi religioni. Ogni legge che miri a proteggere la gente, ad illuminare le persone e a mantenere la purezza dell'umanità è una Legge di Dio, che non sarà mai contro gli uomini.

Quando Dio stabilì l'ordine dell'universo c'erano delle regole da rispettare. Così come quando costruiamo delle strade o autostrade per agevolare il traffico o i trasporti: ci devono essere delle leggi da osservare nella società, in modo da proteggere le persone, i guidatori, i pedoni e per regolare il flusso del traffico. Se guidiamo rispettando queste leggi, non si verificano incidenti; in caso contrario, sorgono i guai. Potremmo ferirci o perdere la vita, provocando così sofferenze a noi stessi, ai nostri parenti e amici.

Tutte le sofferenze di questo mondo non sono, dunque, causate da Dio. Dio non ci mette alla prova. La miseria e la sofferenza non sono inviate da Dio per vedere se siamo fedeli e devoti. No. Dipendono soltanto da noi. Per questo motivo diciamo: "Raccoglierete ciò che avete seminato". Dovunque sento persone che accusano Dio di ogni genere di cosa, ma è come se deste la colpa dei vostri incidenti a chi ha fatto le leggi sul traffico, quando magari avete invaso la corsia di sinistra, anziché tenere la destra, perché avete bevuto troppo. Non è colpa del governo: è colpa vostra. La legge dice che non dovete guidare quando avete bevuto e dice anche che dovete tenere la destra, non la sinistra.

Se non rispettiamo, quindi, la Legge di Dio, ci metteremo nei guai. La Legge dice: "Non Uccidere". Ma guardate cosa hanno fatto i nostri antenati per molti secoli e ciò che alcuni dei nostri fratelli continuano ancora a fare, anche nel nome di Dio, nel nome di Gesù. Osano farsi guerra l'un con l'altro, cosa estremamente deplorevole in quanto non rappresenta la volontà di Dio, né l'intenzione di Gesù Cristo. Uno uccide l'altro e un altro uccide il primo, poi i figli uccidono i figli dell'altro e i figli dell'altro si vendicano: non è mai finita!

La guerra porta con sé molti disastri. Indebolisce la struttura economica di una nazione, la forza della gente, la loro morale e la fede; così molte persone accuseranno nuovamente Dio, dicendo: "Se c'è un Dio, perché lascia che la guerra continui? Perché permette che le persone si ammazzino l'una con l'altra, e così via?".

Ora, ci sono degli eventi quotidiani, come i cambiamenti del tempo atmosferico, le carestie e ogni tipo di malattia, che producono sofferenza al nostro mondo. Così alcune persone che hanno poca fede accusano Dio nuovamente. Dovunque sia andata a tenere lezioni, la gente mi ha sempre chiesto: "Se c'è un Dio, perché è successo questo e quest'altro disastro?". Ma queste persone dovrebbero ricordare che non è Dio la causa di tutte queste cose, siamo noi che creiamo tutti questi problemi. Ad esempio, alcune nazioni provano sempre le bombe atomiche e quelle all'idrogeno, danneggiando la struttura dell'atmosfera e turbando la stabilità della terra. Facendo esplodere le bombe in aria o nell'oceano, pensano di non provocare alcun problema. Ma non è così, perché l'universo è costituito da molti tipi di materiali, alcuni composti da sostanze solide, altri da sostanze invisibili. Disturbando, quindi, le sostanze invisibili, disturbano anche la stabilità dell'universo e interferiscono nella rivoluzione della natura.

Se, ad esempio, dopo aver costruito una casa con finestre, porte e delle stanze vuote, accade che un angolo si rompa, la temperatura di quella stanza subirà un cambiamento. Anche se è estate, di notte farà molto freddo, se il foro non verrà riparato, perché, talvolta, di notte piove, fa freddo e c'è vento.

Dio non ci ha detto di fare le bombe atomiche. In nessuna scrittura ho letto che Dio abbia detto agli uomini di fare questo tipo di cose, o che abbia detto loro di costruire delle armi per farsi del male l'uno con l'altro. Potreste dirmi che in qualche passaggio delle scritture si parla di guerre fatte dal Signore con l'intento di distruggere i nemici dei Suoi figli. Ma questa non è la natura di Dio, poiché anche i nemici dei Suoi figli sono figli Suoi. Siamo tutti figli di Dio. Se Dio si presentasse a noi come un essere geloso e arrabbiato, non sarebbe il vero Dio. Anche tra le persone comuni c'è chi ha più compassione di questo "Dio". Ci sono uomini che non si arrabbiano mai e che non sanno neppure cosa sia la gelosia. Quindi, se qualcuno descrivesse Dio come un essere addirittura peggiore degli uomini, come potremmo adorare questo Dio? Anche noi, esseri mortali, capiamo che la rabbia e la gelosia non sono una cosa bella e, talvolta, quando commettiamo un errore e ci arrabbiamo o diventiamo gelosi, ce ne vergogniamo e pentiamo.

Così Dio, il Padre, l'Altissimo, il più misericordioso, amorevole, l'Onnipotente, non potrebbe di certo avere una natura così violenta e non farebbe mai la guerra contro i Suoi figli, né, come talvolta accade, ucciderebbe migliaia di Suoi figli soltanto per piccoli errori. Questo non può essere il vero Dio. E' solo l'immaginazione, le caratteristiche dell'uomo. Dovremmo tornare al vero Dio, che è solo amore, saggezza e perdono. Questo è il Dio che Gesù ha voluto presentare alla Sua gente, e questo è il Dio che anch'io voglio riportarvi alla memoria. Il vero Dio risiede in noi e, oltre a Lui, non c'è nessun altro "Dio".

Come si può trovare questo Dio? Ritornando ai principi - cioè al vero amore, perdono, compassione e saggezza - pentendoci dei nostri precedenti peccati commessi per ignoranza, e impegnandoci a non commetterli più. Con questo sincero pentimento la luce di Dio ricomparirà davanti a noi e tutti i nostri peccati passati saranno perdonati. Questo è il vero battesimo: non con l'acqua, ma con lo Spirito Santo, con la luce della saggezza e della logica. Ecco perché al giorno d'oggi, quando veniamo battezzati con l'acqua, non vediamo nessuna luce di Dio e non ci sentiamo liberi dai nostri peccati e dalle nostre sofferenze. Poiché il principio non è imposto su di noi, la saggezza non si schiude per noi e il pentimento profondo non è evocato dentro la nostra anima.

Al momento del vero battesimo, chiamato anche iniziazione, vedrete la luce di Dio, sentirete il Verbo che era Dio e che è indicato nella Bibbia: "All'inizio c'era il Verbo, e il Verbo era con Dio, e il Verbo era Dio". Quindi, il vero battesimo do-vrebbe metterci in contatto con questo Verbo o con Dio. Questa è la differenza tra il vero battesimo e quello comune. Possiamo usare l'acqua o non usarla: non fa nessuna differen-za. Ciò che importa è l'impressione che il battesimo evoca in noi.

Pertanto, quando Giovanni Battista battezzava le persone e quando Gesù predicava, la gente riceveva un beneficio più grande di quello prodotto quando altri preti compivano la stessa azione. E' perché Giovanni Battista aveva l'ispirazio-ne, la sincerità e la devozione a Dio. E quando Gesù predica-va la Sua dottrina, era ispirato dalla Sua stessa convinzione profonda, dalla Sua illuminazione e dal Suo amore per Dio - un amore assai puro e una saggezza vera, diverse da quelle dei comuni preti dei Suoi tempi.

L'amore e la saggezza di Gesù non saranno corrotti da nessun guadagno terreno o desiderio di fama e potere terreni. La Sua vita era semplice e fedele, fedele ad ogni parola che predicava. Non predicava perché desiderava diventare famoso o perché voleva che la gente Lo rispettasse, bensì per il Suo amore per Dio, il Suo vero amore per l'umanità e il sincero desiderio di portare la vera luce alle persone per eliminare le loro sofferenze.

Quando avremo capito perché soffriamo, potremo cambiare. E' solo quando non lo capiamo che continuiamo. E' come quando il medico diagnostica una malattia e sa dove si è localizzato il male, quindi può curarlo; ma la cosa più importante è che il paziente sappia come vivere per rimanere sano a lungo. Per mantenere il nostro corpo sano, dovremmo conoscere alcune regole di igiene, dovremmo sapere quale cibo mangiare e che esercizi praticare in modo da prevenire gran parte delle malattie. Per salvaguardare la salute dello spirito, dovremmo conoscere la Legge di Dio, la Legge della Natura, in modo da restare sani nella saggezza e diventare "simili a Dio" - poiché Dio ci ha creati a Sua immagine e somiglianza. La Bibbia ci dice: "Siate perfetti come lo è il Padre vostro nei Cieli".

Se la maggior parte delle persone avesse seguito questo consiglio della Bibbia, il mondo sarebbe diventato un Paradiso già da molto tempo. Ma la maggior parte della gente non segue e non rispetta la Legge di Dio. In molte nazioni, andiamo quindi incontro a grandi sofferenze. La prima e più importante legge di Dio è: "Non uccidere", che non abbiamo nemmeno capito. Non siamo neppure riusciti a osservare il primo comandamento. Nella Bibbia è scritto che il giorno del Ringraziamento, i preti sacrificavano a Dio molti agnelli, pecore, capre e grosse anatre e tutto ciò si svolgeva addirittura nel sacro tempio, trasformando la dimora di Dio in un mattatoio! Quindi Dio protestò e disse: "Chi vi ha detto di sacrificare tutte quelle pecore e capre per me? Dovreste lavarvi di questo sangue innocente e non commettete questo peccato nuovamente. Dovreste pentirvi del vostro peccato!".

Riuscite a immaginare un bel tempio con grandi e sontuose colonne, con uno splendido tetto e ampie sale, spazi, piane di corallo e una magnifica struttura? Dovrebbe essere un luogo di riunione per la saggezza e per adorare l'Altissimo, ma a quel tempo, il tempio divenne un mattatoio e tutti i preti puzzavano di sangue e di fumo di carne arrostita. Non credo che persone intelligenti direbbero che ciò è molto religioso. Mosè ha scritto la legge, Non Uccidere, che viene da Dio. Ma anche allora la infransero.

Non dobbiamo, quindi, accusare Dio delle avversità che il mondo deve, di volta in volta, sopportare. Se Dio, che merita la nostra venerazione e il nostro amore, dovesse dipendere dalla nostra carne di manzo, di agnello e di pecora arrostita per sopravvivere, se dovesse vivere con il nostro sudore, lavoro e guadagni, grazie a persone che sono talmente povere da non potersi neppure permettere la carne per loro stessi, che tipo di grazia e di benedizione possiamo immaginare che un Dio così dipendente potrebbe darci? Neppure la gente comune lo farebbe, figuriamoci un Dio!

Molte persone generose aiutano spesso il prossimo per un amore puro e incondizionato e non si aspettano nulla in cambio. Come possiamo immaginare un Dio che chieda sempre oro, argento e carne di manzo arrostita, e addirittura non dà niente in cambio? Se domandasse la carne prima di fare un favore, questo dovrebbe essere un imbroglio dei preti, non di Dio. Anche se Dio l'avesse voluta veramente, dopo avergli dato tutta la carne, i polli e qualsiasi altra cosa, Egli avrebbe dovuto restituire il favore, ma non lo ha ancora fatto. Avrebbe potuto dire: "Va bene, è sufficiente". Ma non lo ha fatto. Non ha restituito proprio niente. Oh, quel Dio! La prova che non ha restituito nulla è che quelle persone che Gli hanno fatto delle offerte stanno ancora soffrendo per malattie, miseria, dolori e qualsiasi altra cosa, come ogni altro essere mortale. Anche i preti nel tempio devono soffrire come tutti gli altri.

Alcune persone si prendevano, quindi, gioco di Dio. Ciò non è giusto nei Suoi confronti. Il problema dipende dalla nostra incomprensione; non è che la natura di Dio sia avida e spietata. Dio ha stabilito le Leggi che dobbiamo osservare, non per il bene di Dio, ma per il nostro. In inglese diciamo sempre: "Per l'amor di Dio, devi fare questo, per l'amor di Dio devi fare quest'altro". Ma ora dico: "Per il nostro bene dovremmo fare in questo modo, per il vostro bene dovreste fare in quest'altro modo". Dovremmo correggere questo detto. Non so se anche nel vostro paese dite: "Per l'amor di Dio". Lo fate anche voi?! Oh, mi dispiace, ma devo dire la verità. Dio non ha bisogno di nulla da noi. Siamo noi che abbiamo bisogno di sopravvivere, siamo noi che abbiamo bisogno di una società molto disciplinata per sentirci felici e tranquilli. E', quindi, per il nostro bene che dovremmo rispettare la Legge e cercare di imparare ciò che è giusto fare per proteggere la nostra vita e migliorare il nostro benessere fisico e mentale.

Se, ad esempio, siamo ammalati e andiamo dal medico, questi ci prescriverà delle medicine e ci dirà: "Dovrebbe fumare di meno, non deve bere troppo caffè, dovrebbe dormire di più e fare più passeggiate all'aria aperta". Tutto ciò non è per il bene del medico. E' per il nostro bene.

Analogamente, la Legge di Dio è per l'ordine dell'universo, per l'armonia dell'universo e per garantire la pace e la felicità a tutti gli esseri umani, in quest'ordine. Se non conosciamo tali Leggi o se le infrangiamo, intenzionalmente o involontariamente, ne subiremo le conseguenze. E' ciò che i buddisti chiamano "karma", la Legge della Causa e dell'Effetto ed è ciò che la Bibbia intende dire con la frase: "Raccoglierete ciò che avete seminato". Sono la stessa cosa.

Le Leggi di Dio servono, quindi, a proteggerci. Le dovremmo ricordare per il nostro bene. Qualora avessimo commesso molti errori contro una Legge di Dio, c'è ancora un rimedio. Dobbiamo pentirci e riprovare. Tutto qui. Poi saremo nuovamente i benvenuti nel Regno di Dio.

Tutto ciò che vi ho detto è la verità. Se volete verificare la verità delle mie parole - se sia esatto che il vero pentimento è efficace - posso offrirvene la prova. Se, cioè, al momento dell'iniziazione, o possiamo chiamarlo battesimo, il vero battesimo, ci pentiremo veramente della nostra ignoranza passata e desidereremo davvero tornare a Dio, saremo alla presenza di Dio, e ciò avverrà molto rapidamente. Ecco perché parliamo di "illuminazione immediata" o di contatto immediato con Dio. Vedremo la luce di Dio e sentiremo la Sua voce melodiosa. Questa è la prova di ciò che vi ho detto sulla forza del pentimento e sulla forza con cui desiderare sinceramente le virtù e Dio, che ci libereranno da ogni sofferenza e peccato passato.

E' come quando desideriamo andare sotto una cascata, sapendo che siamo carichi di polvere e pieni di ogni tipo di sporcizia. L'acqua laverà via tutto, indipendentemente dal numero di giorni, mesi o anni che ci sono voluti per accumulare questo sudiciume. Un solo istante sotto la cascata e saremo completamente puliti, perché desideriamo che ciò accada, perché desideriamo liberarci da questa sporcizia. Non dobbiamo, quindi, dubitare della grazia e misericordia di Dio Onnipotente. Dovremmo pentirci sinceramente e cercare sinceramente la saggezza e il Regno di Dio. Solo allora avremo proprio tutto.

Non lo dico perché l'ho letto nella Bibbia o nelle scritture buddiste o perché sono una monaca buddista e predico sempre ciò che tutti gli altri predicano. No, dico queste cose perché le ho vissute, perché sono la verità e perché le ho provate e verificate. Pertanto, ve le dico con gioia. Vi faccio notare questa speranza, questa idea ed esperienza gloriose. Qualora siate stanchi di questo mondo e desideriate aprirvi alla grazia di Dio, lo potrete fare senza alcuna esitazione, senza alcuna riserva.

Ciò che colpiva maggiormente nelle parole di Gesù, rispetto ai preti dei Suoi tempi, era la convinzione e l'esperienza interiori che Egli possedeva. Pertanto, quando diceva alla gente: "Pregate Dio in nome mio", le persone lo facevano. E ottenevano il risultato. Non è che Gesù fosse così presuntuoso, così orgoglioso o arrogante; è che capiva perfettamente che il Suo nome avrebbe ricordato alla gente la Sua convinzione, la Sua forza interiore e la Sua infinita saggezza. Ricordando alle persone questo alto e nobile ideale, anche il loro più alto ideale, la loro convinzione e saggezza sarebbero stati evocati e risvegliati, quindi avrebbero ottenuto ciò che desideravano. Non è che Dio pensasse che il Suo nome fosse il più grande della terra. No, no. Non è che Gesù volesse che la gente rispettasse e adorasse il Suo nome e la Sua persona. Abbiamo visto chiaramente che Gesù era davvero umile e altruista. Diceva spesso: "È sempre il Padre mio che agisce attraverso me". E' sempre Dio, sempre il Padre.

Ma la gente deve pregare nel Suo nome. Non è paradossale. Semplicemente capiva che l'effetto personale di un uomo è molto grande e che la forza interiore di una persona ha una forte influenza. La storia ci dimostra, pertanto, che molte persone sagge hanno guidato altre persone verso gloriose vocazioni e verso la saggezza, mentre molte persone malvagie e ignoranti ne hanno condotte altre nel baratro della distruzione e dell'oscurità. Ciò è dovuto al carattere e alle influenze personali. Lo sapete? No? Sì.

Abbiamo, quindi, il dovere di essere uomini di carattere nobile: solo allora potremo influire su altre persone e guidar-le sulla via della rettitudine. Ecco perché si dice: "Cercate dapprima il Regno di Dio e tutte le altre cose vi saranno poi date"; ecco perché il Buddha ha detto: "Prima diventate un Buddha, poi gli esseri sensibili si salveranno da soli" ed è per questo che Confucio ha detto: "Pensate prima al vostro sviluppo interiore", che significa che dobbiamo purificarci e disciplinarci in modo da essere degni di essere chiamati uomini - uomini di dignità e nobile saggezza. Ecco perché lo chiamiamo sviluppo interiore. Per questo Confucio ha detto: "Prima occupatevi del vostro sviluppo interiore, poi possiamo pensare alla gestione familiare, governare la nazione e adoperarci per la pace nel mondo".

Insieme a molti tipi di attività che sono nobili e degne di lode, come illuminare gli altri, predicare la buona morale alla gente, costruire templi per adorare Dio o i santi, fare la carità ai poveri e ai malati, e chiedere la pace in tutte le nazioni, dovremmo pensare al nostro sviluppo interiore. Allora ogni cosa che faremo avrà sicuramente un effetto e un'influenza sulla mente di altre persone e tutto andrà a buon fine.

In questo nostro mondo moderno, siamo molto fortunati. Qualunque fede scegliamo, qualunque nome di Dio adoriamo e qualunque dottrina seguiamo, siamo rispettati e protetti dalle leggi di molti stati. Non è come ai tempi di Gesù. Lui era solo e indifeso contro una moltitudine di ignoranti e un clero molto astuto e crudele. Non c'era, inoltre, nessuna legge che Lo proteggesse.

Se decidiamo, quindi, di diventare devoti a Dio o di rassomigliare a Cristo, facciamo proprio bene. Penso che non dovremmo perdere questa opportunità. Chi può sapere come sarà il mondo il prossimo anno o il prossimo secolo e quale sarà il destino dei nostri figli? Dovremmo, quindi, gettare delle solide fondamenta per le nostre generazioni future, per i nostri figli, nipoti e pronipoti. Penso che tutti i bravi genitori desiderino un buon futuro per i propri figli. Dunque lavorano moltissimo, sacrificando tutta la loro forza, giovinezza e saggezza per assicurare una vita agiata ai loro figli. Ma oltre a lasciar loro denaro e istruzione, penso che dovremmo anche lasciare un mondo armonioso e tranquillo in cui vivere.

Non dovete, quindi, pensare che io predichi la dottrina buddista o il cristianesimo o che tenti di convertirvi alla mia religione. No, no, no. Cerco semplicemente di contribuire alla realizzazione di un'atmosfera tranquilla per le generazioni future e per quella presente. Non predico mai esclusivamente il Buddismo, il Cristianesimo, l'Induismo o qualche altro ismo, in quanto li considero tutti buoni. Poiché vedo anche che la maggior parte delle persone non segue la propria fede religiosa minuziosamente e come cittadina di questo mondo ho il dovere di ricordare alla gente di essere devoti alla loro dottrina, di essere buoni con il prossimo e di amare i nemici. Devo ricordare alla gente la Legge di Dio e il principio eterno per alleviare la sofferenza dell'attuale generazione e creare un'atmosfera armoniosa per il futuro.

Il principio eterno è che deriviamo da Dio, l'unico, un Dio amorevole e onnipotente e che siamo tutti fratelli e sorelle. A prescindere dalla fede in cui crediamo, dovremmo amarci, rispettarci e aiutarci l'un l'altro in ogni modo, senza dimenticarci di pensare a Dio ogni giorno, poiché quanto più Lo penseremo, tanto più serena e armoniosa diverrà la nostra vita. Ricordarsi di Lui significa anche osservare i comandamenti: "Se mi amate, osservate i miei comandamenti".

Ecco perché insisto sul fatto che la gente dovrebbe seguire una dieta vegetariana, è la maniera più tranquilla e amorevole di sostentarsi senza sacrificare la vita altrui. So che vi può sembrare molto nuovo, ma non lo è, perché è scritto nella Bibbia. Nel Vecchio Testamento si dice che Dio ha creato tutte le piante e gli alberi da frutto nei campi perché fossero il nostro cibo. E' scritto: "Dio crea gli animali perché siano amici e aiutanti dell'uomo". Ciò significa che dovremmo dominarli, senza però ucciderli. Perché il primo comandamento dice: "Non uccidere". Ogni cosa è viva, e quando le togliamo la vita significa che la uccidiamo. Se ci nutriamo di carne, altre persone continueranno a uccidere per la nostra fame. Significa che, indirettamente, appoggiamo questa uccisione.

So che vi può sembrare difficile accettare ciò che dico e potreste non essere d'accordo con il mio pensiero. Questo, comunque, non è il mio pensiero, non è la mia legge. E' la Legge di Dio ed Egli l'ha espressa molto chiaramente nella Bibbia, nella dottrina buddista, in quella indù e persino in quella mussulmana. Ma la maggior parte delle persone buddiste non si preoccupa di questa Legge, come del resto anche molti cristiani o mussulmani. Leggiamo la Bibbia ogni giorno, ma non ci accorgiamo dei punti che dovremmo, invece, leggere attentamente. La gente di potere, come i preti o i monaci, non si sforza molto per illuminarci in questo senso.

A volte mi risulta difficile dire queste cose. Mi rendo conto di suscitare dei dispiaceri nella gente. Ma qualcuno deve pur dire la verità, qualcuno deve essere coraggioso e non dobbia-mo chinarci sempre davanti all'autorità e all'ignoranza. Dio non ci ha ordinato di essere perfetti come Lui lo è nei Cieli? Dio nei Cieli è perfetto nel senso che è saggio, compassione-vole, infinitamente amorevole e creativo. Dunque, se voglia-mo diventare quasi perfetti com'è Lui, dovremmo cercare la saggezza e abbandonare l'ignoranza; dovremmo cercarla nei saggi, nei santi, ed essere amorevoli, compassionevoli e crea-tivi, mai distruttivi.

Ecco perché Dio ci dà il diritto di creare le cose e di mettere al mondo i bambini. Su questo pianeta diamo alla luce i bambini e moltissime belle cose. Dio ci ha dato il diritto di partecipare al piano creativo del Suo progetto. Siamo i collaboratori di Dio. Ma non abbiamo ancora raggiunto la saggezza di Dio, quindi dobbiamo rispettare il Suo piano e il Suo progetto perché Egli è il Capo Supremo. Egli sa cosa tenere, cosa gettare via, cosa riparare e cosa distruggere. Anche se distrugge qualcosa, la può rifare, ma quando noi distruggiamo qualcosa, non la possiamo più ricostruire. Questo è il problema, perché non siamo sufficientemente saggi e potenti. Se un giorno dovessimo raggiungere la realizzazione di Dio, forse potremmo parlare di distruggere e creare con le nostre stesse mani.

Rispettiamo, quindi, tutte le vite del piano creativo di Dio. Possiamo vedere da noi che tutte le vite si oppongono alla sofferenza e alla morte. Pertanto, quando uccidiamo degli animali o vediamo che vengono uccisi, essi soffrono e tentano di fuggire. Ciò significa che Dio li ha dotati dell'istinto di sopravvivenza. Se ci intromettiamo e gli togliamo la vita con la forza, interferiamo nella volontà di Dio. Dovremmo trattare ogni essere allo stesso modo in cui noi vorremmo essere trattati: allora la nostra vita si arricchirebbe di grazia, longevità e saggezza. Raccoglierete ciò che avete seminato. Poi non accuseremo più Dio di ogni disgrazia, poiché la nostra sfortuna diminuirà. Quanto più tempo dedicheremo al nostro sviluppo interiore, tanto migliori diventeremo nel corpo, nella mente e nelle parole.

So tutto questo per esperienza personale e per quelle dei miei cosiddetti studenti o compagni di pratica, poiché siamo in contatto con Dio quotidianamente. Dopo l'iniziazione, siamo nuovamente in contatto con Dio e Lo pensiamo ogni giorno. Ogni giorno sappiamo che Dio si ricorda di noi. Dio e noi abbiamo lo stesso istinto, la stessa meta e la stessa direzione. Ecco come risolviamo i nostri problemi, ecco come contribuiamo alla pace sulla terra e come rispettiamo la Legge di Dio. Grazie per la vostra attenzione.

~Somma Maestra Ching Hai~



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