2 gennaio, 1994
presso il Monte del Buddha, Tailandia
Questo articolo è la trascrizione del discorso che la Maestra ha pronunciato presso il Monte del Buddha, Tailandia, 2 gennaio 1994. (Dall'originale in inglese).
Quasi sempre, quando si guardano le proprie o le altrui vite passate, è meglio non dire nulla, eccetto quando la persona a voi vicina si trova in uno stato di terribile confusione. E talvolta volete risolvere il conflitto, quindi dovete guardare nella seconda vita, negli archivi del Secondo Mondo, per vedere cosa ci sia. Se quella persona ha molti dubbi, dovete chiarirglieli.
Ma guardare negli archivi passati è un evento, un viaggio terribile! Non è affatto bello! Non è facile guardare nell'archivio di qualcuno senza vedere tutti i suoi molteplici legami. E' un viaggio che vi porterebbe a scoprire molte altre relazioni, ognuna delle quali vi offrirebbe una gran quantità di fastidiose vite passate che, talvolta, non vi fanno molto bene.
È davvero una benedizione non ricordarle, quando vi svegliate, perché, ovviamente, la forza che si ottiene con la pratica del Metodo Quan Yin può cancellare la sensazione deprimente o qualsiasi tipo di sensazione negativa derivante dall'effetto della vita passata. In genere, la vita passata è molto raccapricciante. Vedete, terribile, spaventosa! Vi è molta depressione e sofferenza perché, come ben sapete, la nostra terra non è stata molto positiva prima, vero? Ha una natura più distruttiva, infatti vi sono molte uccisioni, spargimenti di sangue, schiavitù e sofferenza tra gli abitanti della terra. Dobbiamo anche essere uno di loro. No? Dobbiamo essere l'assassino o la vittima, lo schiavo o il padrone dello schiavo, no? Nessuno dei due è buono, perché in questa storia passata siamo stati uniti uno all'altro e tutto ciò che è accaduto ad uno ha influenzato anche l'altro.
I decenni passati, le generazioni ed epoche della storia della nostra terra sono perlopiù molto cupi. Sì? Se fossimo stati gli abitanti della terra di quel tempo, avremmo vissuto uno di questi avvenimenti, che per noi è molto difficile da dimenticare. Se fossimo in grado di ricordare, saremmo tremendamente depressi e sofferenti, tanto che non vorremmo sapere nulla di tutto ciò! Ecco perché il fatto di non ricordare le nostre vite passate è una benedizione dataci dall'intelligenza suprema.
Anch'io, talvolta, devo tornare nel passato per controllare qualcosa che riguarda il presente. Lo faccio solo quando è veramente, assolutamente, al 99,9% necessario. Ma solo in occasioni molto, molto rare. Non mi piace farlo. E non è neppure necessario, visto che abbiamo già abbastanza da fare nel presente. Talvolta è anche molto salutare tornare nel passato, sapere cosa avete fatto, cosa c'è che non va e potersi curare in qualche angolo dell'essere psichico, anche se non l'anima; l'anima non è mai malata. Non è mai vissuta nel passato, nel presente o nel futuro.
In realtà, questo tipo di guarigione è buona, ma solo per la nostra mente, il nostro corpo e le nostre sensazioni psichiche. Ritengo che non sia cattiva, ma non si tratta di un alto livello di guarigione, capite? Ecco perché per la gran parte del tempo non dovremmo o non dobbiamo sapere. Il nostro Maestro cercherà di non farci sapere troppe cose sulle nostre vite passate, in modo da farci continuare a combattere. Sì? Lottiamo con la situazione presente per crescere e superarla, anziché usare semplicemente una forma psichica per guarire noi stessi e sentirci bene, e poi finire lì! Vedete! Talvolta lo spirito che combatte ci fa anche molto bene. Sì? Ci rende più forti.
Solo in occasioni molto, molto rare, quando una persona è troppo debole per combattere, forse un'intelligenza superiore potrebbe aiutarla a capire le sue vite passate, in modo da farle accettare il presente; o per equilibrare qualche sensazione molto opprimente nella sua vita; per aiutarla ad attenuare il passaggio dal passato al presente e al futuro. Per il resto, è meglio che combattiamo gran parte del nostro tempo, dentro la nostra forza, al fine di diventare più forti.
In quel caso lottiamo con la conoscenza e la forza dell'anima, non con la mente, non con la conoscenza di documenti scritti e livelli inferiori di comprensione. Lottiamo con la forza dell'anima, se non conosciamo il passato, se non lo conosciamo con la mente. Conosciamo sempre e comunque, l'anima conosce probabilmente ogni cosa, se vuole conoscerla. Ma non dobbiamo conoscere con la nostra mente e poi lottiamo per uscire da ciò che chiamiamo il ciclo del male, che ci riporta continuamente indietro!
Molti di noi tornano in questa vita ripetutamente e fanno sempre le stesse o simili cose. Se nella vostra ultima vita vendevate case, forse in quella attuale venderete tende di plastica. Se nella scorsa vita vendevate cavalli, in quella presente mirerete a vendere automobili o cose simili. O se nella vostra ultima vita avete ammazzato qualcuno, adesso potreste avere l'impressione di essere continuamente inseguiti o provare una sensazione davvero spaventosa o avere l'incubo di essere assassinati; o talvolta essere realmente uccisi dallo stesso assassino; o magari questa volta toccherebbe a voi ucciderlo. Questo è il circolo del male ed è molto difficile venirne fuori.
Giustamente, diciamo che la storia si ripete. Lo so per esperienza diretta. Non lo dico perché l'ho letto nei libri, ma perché l'ho visto molto chiaramente, l'ho vissuto in prima persona. Quando guardiamo le vite passate di persone diverse, o magari le nostre, vediamo che il modello continua a ripetersi. E' ciò che chiamiamo karma. Capite? Una forza impellente ci fa tornare indietro continuamente e ripetere la stessa cosa. E' come un'autostrada: se non trovate l'uscita, se la perdete, continuate a girare in circolo. Non avete scelta, proprio nessuna scelta.
Dobbiamo lottare con la forza dell'anima, tramite la meditazione ed essere sinceramente determinati a spezzare questo ciclo di negatività. E' ciò che chiamiamo liberazione in una vita. Ed è ciò che promettiamo con l'iniziazione al Metodo Quan Yin, l'unico modo per farlo, per spezzare questo ciclo. In così tante vite abbiamo un gran lavoro da svolgere e molti legami, perlopiù continuiamo a tornare indietro, ad avere gli stessi legami, a svolgere lo stesso lavoro e tutto questo è davvero noioso!
Ecco perché, dopo esserci interessati alla conoscenza del nostro vero Io per la gran parte del tempo e aver ricevuto l'iniziazione al Metodo Quan Yin, iniziamo a sentirci annoiati della vita. Anche se probabilmente lavoriamo addirittura più di prima, reagiamo più rapidamente, abbiamo più iniziativa e una maggiore intelligenza con cui affrontare ogni tipo di impegno che ci viene affidato, non ci sentiamo più così interessati al successo o al fallimento. Lo facciamo semplicemente e probabilmente faremmo del nostro meglio, riuscendo, il più delle volte, nel nostro intento. Ma non ne facciamo più una questione di vita o di morte. Se vinciamo o perdiamo non ha più molta importanza per noi. Possiamo guadagnare denaro facilmente, probabilmente con più facilità di prima. Ma non ci interessa farlo. Ecco perché! Allora vedremo l'intero ciclo di questo processo ripetitivo.
Alla fine, il nostro subconscio si renderà conto di quanto sia noiosa la vita e che, per molte volte, abbiamo già fatto tutto prima. E soltanto per un piccolo cambiamento di colore, vi ingannate. Nella scorsa vita vendevate cavalli, questa volta vendete automobili perché, ora, guidiamo le automobili; non andiamo più a cavallo, o cose del genere. O forse la volta scorsa vendevamo cammelli nel deserto per portare il latte, mentre ora probabilmente guidiamo un grosso camion per consegnarlo alle persone. Ma qual è la differenza? Nell'ultima vita vivevamo probabilmente nel deserto, ma forse anche adesso viviamo da qualche parte in una nazione calda. Sì! Qualcosa del genere!
Dunque non vi è una gran varietà nelle vite delle persone sulla terra e questo soltanto perché non siamo illuminati. Le persone che non sono illuminate non se ne rendono conto e non sanno perché devono continuare a lottare e a fare di tutto per guadagnare denaro, per conquistare una posizione, anche a danno della loro salute, rischiando la loro vita e tutto il resto. Devono semplicemente farlo, perché non hanno ancora trovato l'uscita dell'autostrada. Quando la troveranno, ne usciranno immediatamente. E' noioso; lo sanno! "Oh, Dio! Questa volta ho lottato soltanto perché volevo trovare l'uscita".
Le persone illuminate sono dunque le stesse. Anche se continuiamo a vivere nella società, facciamo il nostro meglio per aiutare le nostre famiglie e il nostro paese, abbiamo perso l'interesse nel perdere o vincere, nel lottare per la gloria, il beneficio personale e il guadagno. Ciò significa che non possediamo più un Io e possiamo offrire veramente noi stessi e il nostro talento al mondo.
So benissimo che nessuno in questo mondo vi ama veramente nel modo in cui io vi amo. Non importa se vi rimprovero o vi tratto gentilmente; è solo frutto dell'amore.
Molte persone amano le parole dolci e non sopportano i rimproveri; questo è certo. E' il nostro essere psicologico e lo capisco molto bene. Neppure a me piace rimproverare le persone. Così come non amo nemmeno essere sgridata. Comunque, nella maggior parte dei casi in cui sono stata rimproverata, non ho mai provato antipatia o odio per quelle persone. Magari mi sono sentita un po' triste per non essere stata brava, ma poi ho sempre dimenticato. Nella mia vita ho sempre dimenticato i rimproveri del direttore, della madre, del padre, delle sorelle o di chiunque altro, anche a me inferiore, come i cugini, la sorella o il fratello più giovani. Non ho mai serbato rancore, odio, repulsione o cattivi sentimenti per gli altri, ma soltanto una leggera tristezza dentro di me. Talvolta neppure quella. Talvolta sono rimasta del tutto indifferente. Capite? Non che mi sentissi ignorante o indifferente, ma semplicemente non consideravo l'episodio molto importante. Capite cosa intendo dire? Fin da giovane ricordo che è sempre stato così.
Ma molti di noi, quando vengono rimproverati, provano risentimento e questo non è certo un bene. Blocca tutta l'energia e causa problemi. Ora, neppure a noi piace se una persona che pratica molto bene o un maestro ci rimproverano. Sì! Ma non sappiamo che è addirittura più forte dell'amore. Facciamo un esempio. Stavo parlando in macchina con una persona che si trovava vicino a me. Lei talvolta viene sgridata. Probabilmente si sentiva come se dovesse tornare a casa per fare la casalinga. Così le ho detto: "Tu non lo sai. Quando ti sgrido, per te è meglio di quando ti amo". Quando rimprovero qualcuno, questa è l'unica persona di tutto l'universo a cui tengo veramente, infatti dimentico tutte le altre. Non è così? Quando amo qualcuno, invece, potrei anche pensare ad un altro nello stesso momento.
Facciamo un esempio: "Quando amate vostra moglie, anche quando siete a letto, abbracciati e vi baciate, non sempre vi concentrate su quello che state facendo. Non è così? Già! Non è che vi distraete intenzionalmente. Dipende dal fatto che la forza dell'amore non è molto forte. Anche quando siete a letto con vostra moglie o vostro marito, talvolta dite: "Oh! Mio Dio, oggi ho perso duecento dollari!". "Oh! Il mio direttore è stato così ingiusto con me!" oppure "La ragazza del vicino è più bella!". Qualcosa di questo tipo. Sì, realmente! Non è così? Non è vero? Perché la forza dell'amore fisico, l'amore mentale e il livello della mente non sono molto forti, non così forti come l'odio. Mi dispiace dirlo.
Questo è il motivo per cui gran parte della forza negativa su questa terra ha una presa maggiore sull'umanità rispetto a quella positiva. Quante persone praticano, compiendo buone azioni e seguendo una dieta vegetariana, rispetto alle altre? Quante persone compiono buone azioni? E quante persone compiono cattive azioni o, magari, sono semplicemente egoiste e vivono solo per loro stesse? Quante? Potete fare un confronto? Vedete, la percentuale di buoni è molto bassa, malgrado tutte le religioni, le buone dottrine di Gesù, del Buddha, di Maometto o di chiunque vogliate. L'umanità è praticamente la stessa di migliaia di anni fa. Solo perché oggi siamo un po' più civilizzati e abbiamo la televisione e i giornali, non possiamo uccidere le persone e farla franca. La gente si ribellerebbe certamente, così tutti lo verrebbero a sapere. Dunque abbiamo un po' più paura, siamo un po' più civilizzati. Eppure guardate, le uccisioni continuano, la guerra continua, tutti casi insignificanti.
Ora, ecco perché la forza negativa, come quella dell'odio e della rabbia, è più forte. Quando siete arrabbiati, dimenticate ogni cosa, anche la vostra posizione, la vostra sfera, vostra madre e vostro padre. Ecco perché talvolta le persone arrabbiate possono arrivare ad uccidere. Capite cosa intendo dire? Possono uccidere anche i loro parenti o i loro cari, gli amici, la moglie, il marito o i figli, proprio perché hanno perso ogni controllo. Conoscono solo la propria rabbia e la persona verso cui tale rabbia è rivolta, nient'altro, perché la forza negativa è veramente forte. Quando si odiano l'un l'altro, continuano a ritornare, vita dopo vita, oppure si inseguono da un angolo all'altro di questa terra, nella vita presente, per uccidersi o farsi del male, poiché la forza dell'odio è molto concentrata e implacabile.
Ora dunque, torniamo alla questione del rimprovero. Quando un maestro vi rimprovera, vi ama ancora e anche quell'amore è inestinguibile poiché proviene dall'universo intero, non dal suo Io personale; pertanto, anche quando vi rimprovera, è sempre per amore. Capite cosa intendo dire? Il rimprovero è pur sempre dentro l'amore; non è concentrato in un angolo della rabbia, bensì è dentro l'intero amore universale. Ora, quando il maestro vi rimprovera o è arrabbiato con voi, voi e il maestro siete soli, non esiste nessun altro tra voi due.
Quando vi amo posso anche pensare a qualcun altro, come ad esempio quando accarezzo la vostra faccia o vi stringo la mano perché volete che vi tocchi, o quando vi guardo negli occhi: posso ancora pensare a qualcos'altro. Ma quando vi sgrido, non c'è nessun altro. Non è vero? Devo parlare in modo semplice perché possiate capire quanta forza vi sia nei rimproveri di un maestro. Tutta la forza in essi contenuta vi viene trasmessa. Capite cosa voglio dire? Dunque cambiate molto in fretta, ma è molto faticoso sia per il maestro che per il discepolo. Proprio come un maestro di arti marziali che talvolta deve dare il meglio di se stesso, deve usare tutta la sua forza, l'ultima risorsa, che loro chiamano "l'ultima posizione", deve usare tutta la sua energia per vincere l'avversario. Ma non può usarla sempre. Capite cosa intendo dire? E' perché avrà bisogno di tutta l'energia del suo essere, di tutto il suo talento e tutte le sue capacità per vincere l'ultimo combattimento. Li usa solo nel caso di un'emergenza, solo quando tutto il resto non basta.
È molto complicato essere un maestro. Non vi sono parole per spiegarlo, ma è assolutamente certo che il maestro ha sempre ragione. Non importa ciò che il maestro faccia. Ha sempre ragione. Posso dirlo per esperienza personale e anche per quella di molte persone vicine a me, i discepoli più stretti. Alcuni di loro sanno che il maestro ha sempre ragione. Non è mai esistito un maestro...voglio dire che un vero maestro vivente non può mai sbagliare, anche se talvolta quello che fa può sembrare banale o negativo. In realtà, non è così. Non è affatto così. Posso affermarlo in base alle mie esperienze e conoscenze. Ma mi riferisco al vero maestro vivente e illuminato, non al cosiddetto maestro.
Dovete verificarlo voi. Perché le persone, quando vedono qualcuno che rimprovera gli altri o indossa abiti eleganti, dicono: "Oh! E' illuminato. E' distaccato dai beni terreni". Non è vero! Il distacco deve venire insieme all'illuminazione, da dentro. Quando vediamo qualcuno che imita semplicemente lo stile di un maestro, pensiamo: "Oh, è lo stesso". Non è lo stesso! Perché talvolta se non sappiamo confrontarli con un vero maestro, possiamo anche sbagliarci. Una volta conosciuto il vero maestro vivente, non ha più importanza dove andiamo. Torneremo sempre indietro, perché non c'è nulla di meglio.
~Somma Maestra Ching Hai~