Contatto Diretto Con Dio - Meditazione sulla Luce Interiore e sul Suono Interiore




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Condurre il mondo verso un'epoca nuova

10 aprile, 1992 - Centro Hsihu, Taiwan

Il quindici è l'ultimo giorno, dopodiché sarete tutti, per così dire, accompagnati esclusivamente all'aeroporto. D'accordo!

Va bene che veniate di tanto in tanto a trovarmi, ma ora dovete andare a casa e occuparvi del vostro lavoro, della vostra gente, sacrificandovi.

A volte andiamo in vacanza e stiamo bene. Ci piace sentirci liberi da ogni obbligo, ma qualche volta dobbiamo tornare a casa, giusto? Anche una vacanza di un mese, vedete, un mese all'anno è abbastanza, ma voi fate una vacanza più lunga di un mese. Ogni volta venite per una, due, tre settimane. Non è più necessario che prolunghiate la vostra vacanza. Dobbiamo tornare ai nostri obblighi. La nostra vita, il nostro tempo è molto breve quaggiù. Dobbiamo utilizzarlo nel miglior modo possibile. Non chiediamo alla gente di aiutarci. Dobbiamo chiedere sempre come noi possiamo aiutare la gente. E non sbaglierete mai.

Che bisogno c'è che la gente ci aiuti? Non ci serve nulla. Abbiamo cibo e vestiti a sufficienza, non ci serve altro. E il tempo restante dobbiamo dedicarlo al nostro sviluppo spirituale. Poi, dobbiamo impiegare il nostro tempo libero per aiutare il mondo, sia interiormente che esteriormente.

Interiormente usiamo la nostra saggezza, le nostre buone vibrazioni e le nostre virtù per benedire le persone e l'ambiente. Esteriormente usiamo il nostro tempo, la nostra forma fisica, l'intelligenza e il talento per essere di aiuto dovunque e ogni volta che possiamo. Se lo faremo con sincerità, ci sentiremo sempre appagati, soddisfatti, non chiederemo mai nulla e non vorremo niente di più di ciò che abbiamo. Se continuiamo a chiedere alla gente di aiutarci, saremo sempre in miseria, sempre scontenti e nei guai. Se noi penseremo alla gente, Dio penserà a noi. Così si lavora nell'universo. Se ognuno lavorerà in questo modo, il mondo funzionerà perfettamente e a nessuno mancherà mai nulla. Ma poiché non lavoriamo in questo modo, il mondo si trova in questo stato di bisogno. Prima o poi dovremo fare i portabandiera; mi riferisco al campo spirituale oltre che alle conquiste terrene. Dovremo essere i precursori, le guide del mond: non con movimenti politici, né con reazioni rivoluzionarie, ma con splendidi esempi di sacrificio, di amore. Ecco come possiamo salvare il mondo. Ecco come possiamo condurre il mondo verso una nuova epoca, verso un nuovo spirito di amore e solidarietà reciproca.

"Ama il prossimo tuo" non deve essere soltanto una frase vuota, bensì un modo di vita comune, quotidiano e fondamentale. Dobbiamo amare il prossimo fino ad arrivare al punto che non ce ne accorgiamo neppure, che facciamo le cose con amore, proprio come quando ci laviamo le mani o mangiamo. E' del tutto normale e comune, quindi nessuno deve lodarci. E se qualcuno lo facesse, ci sembrerebbe strano. Perché? Perché devo essere lodato per il fatto che mi lavo le mani o mangio?

Sì, questo è il modo giusto di amare il prossimo. Fino ad allora, dobbiamo semplicemente praticare. Stiamo imparando ad amare il prossimo, non abbiamo veramente quell'amore, non capiamo veramente. In breve, molti di voi, la maggior parte di voi o tutti voi dovrete essere le guide del vostro ambiente e condurre l'umanità verso un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di vivere. Dovremo mostrare uno splendido esempio di sacrificio e amore vero. Quindi, nonostante tutti i piccoli ostacoli che incontriamo nella pratica della meditazione o nel nostro rapporto quotidiano con il mondo, nonostante il nostro stato d'animo, le nostre frustrazioni, le emozioni personali, la rabbia, la paura e il dolore, dobbiamo andare avanti con l'ideale più grande, con la meta migliore e più nobile. Dobbiamo tenere in mente questo nobile obiettivo e dimenticarci delle piccole spine e dei piccoli ciottoli e pietre lungo la via. Dobbiamo indossare scarpe o stivali robusti e camminare su tutte le spine. Questi stivali di protezione sono la nostra determinazione a essere nobili, a prestare il nostro aiuto nonostante le difficoltà e le frustrazioni, davanti alla prova, al coraggio e alla fede. Dobbiamo essere più grandi di quanto pensiamo di poter essere. Dobbiamo essere migliori di quanto ci aspettiamo possa essere il prossimo. Dobbiamo sacrificare più di quanto possiamo chiedere al nostro prossimo o ai nostri soci o colleghi più stretti.

Solo in questo modo possiamo far vedere agli altri come essere nobili, come sacrificare, come amare. Dobbiamo sacrificare in modo naturale, con un ciclo continuo, fino a farlo senza neppure accorgercene, senza pensarci, fino a che la parola sacrificio non abbia più alcun significato per noi, perché faremo le cose in modo del tutto naturale e automatico. Solo in questa visione del mondo potremo diventare uno dei pianeti guida di questo universo. Solo in questa visione non avremo bisogno di raggiungere il Nirvana. Dovremmo tenere a mente questa visione e trasformare il nostro mondo in un paradiso. Con energia positiva e accordo tra centinaia o migliaia di noi, ce la possiamo fare. E non è che oggi vi stia parlando in un sogno o in una visione comoda, ma ce la faremo. Ce la faremo per quanto la nostra capacità e il nostro tempo sulla terra ce lo permetteranno. Per tutta la vita dobbiamo dedicarci totalmente alla bontà, al progresso dell'umanità, del mondo intero, dell'universo intero. La nostra visione deve essere così ampia, più ampia della vita, così nobile da non avere nient'altro da perdere. In una visione così grande non temiamo nulla.

In questa visione, ogni ostacolo diventa veramente piccolo, ogni inconveniente personale diventa davvero insignificante. Non credo che stiamo parlando come in un sogno o in una visione, bensì sento che un giorno tutto ciò si avvererà. Potrebbe già aver cominciato a prendere piede, ma dovrà ramificare in ogni direzione e fare nuove gemme, nuovi fiori, nuovi rami. Deve diventare più grande, più veloce ed avvolgere il mondo intero con lo spirito di amore e assistenza senza riserve. Che cos'altro ci serve in questo mondo oltre a qualche vestito e cibo a sufficienza per soddisfare i nostri bisogni fisici? Perché ci dobbiamo preoccupare della ricchezza, della proprietà, della posizione, del potere e dell'apprezzamento in questo mondo? Se sappiamo che non possiamo fare più di due o tre pasti al giorno, se sappiamo che ci serve solo qualche vestito per riscaldare il nostro corpo, non avremo più paura se capiamo che le nostre esigenze sono molto limitate.

Dovremmo forse liberarci da questo abbigliamento fisico? Va bene. Va bene. Ce ne verrà dato un altro, se ne avremo bisogno. Se non ci servirà, andrà bene lo stesso. Se non ritorniamo, va bene. Finché vivremo in questo mondo, dobbiamo dare un senso alla nostra vita. Per cos'altro viviamo? Prima o poi moriremo. E se dall'altro mondo ci volteremo verso il passato e, riguardando i molti decenni della nostra vita, non vedremo nulla di significativo, nulla di glorioso nelle nostre azioni, parole e pensieri, ci sentiremo molto oppressi. Ecco come le persone devono ritornare su questa terra.

Non c'è nessuno che stia seduto a giudicarci, eccetto la nostra coscienza. Soltanto da lei non potremo mai fuggire via. Dio potrebbe perdonarci, il mondo intero potrebbe ignorare le nostre azioni, ma noi le conosciamo. Siamo i soli che non potremo ingannare, ai quali non potremo mentire e dai quali non potremo scappare. Quindi, qualunque cosa facciamo, assicuriamoci che ci dia beneficio. Quando facciamo del bene al prossimo, anche noi ne traiamo giovamento. Vediamo chiaramente con i nostri occhi ciò che facciamo e come le persone ne traggono beneficio, come il mondo progredisce grazie ai nostri sforzi. Lo vediamo chiaramente. La nostra meta deve essere nobile, elevata e ben definita. Altrimenti, a cosa serve vivere la vita come un animale, nutrendoci, lavorando, allevando bambini e nient'altro. Nessun ideale più alto, nessuna motivazione sublime, capite? Perché dovremmo essere delle persone molto modeste, comuni, quando possediamo una forza così grande e uno spirito così sublime!

Abbiamo ereditato così tante nobili dottrine da diversi maestri che hanno onorato il nostro pianeta della loro presenza, della loro saggezza e benedizione eterna. Perché dovremmo essere semplicemente dei comuni esseri animati, anziché delle anime più grandi, per poter fare del bene a molte altre persone e alla nostra stessa coscienza - quando vediamo, sentiamo e comprendiamo ciò che abbiamo fatto nella vita. Fino a quando respireremo quest'aria, impareremo tutto, ogni cosa che serve a far del bene al prossimo. Questo è il modo di giovare a noi stessi. Questo è il modo di nobilitare la nostra anima e di crescere, diventare un Buddha. In che altro modo possiamo diventare un Buddha?

Come pensate possa essere un Buddha, se non così? Un essere inutile? Anche se diventiamo un Buddha, siamo proprio inutili, non facciamo niente di buono. Allora, a cosa serve? A cosa serve il titolo di Buddha. Non abbiamo bisogno del titolo di Buddha, bensì di conoscere noi stessi con la nostra coscienza, sapere che siamo degni. Non importa se il mondo intero ci chiama Buddha: noi sappiamo che non ne siamo degni. Se non facciamo tutto il possibile per aiutare qualcuno, la nostra coscienza lo sa. E' l'unico modo, è l'unica cosa che non possiamo nascondere, da cui non possiamo fuggire.

Per fare grandi cose, dobbiamo perfezionare quelle piccole. Non pensate che le grandi persone si interessino solamente di grandi cose e non si preoccupino dei particolari. Secondo me e da quanto ho potuto notare, le grandi persone sono molto, molto attente ai particolari più insignificanti. Ecco come fanno a diventare grandi. Mi dispiace se qualcuno la pensa in maniera diversa, ma non è così. Ho incontrato molte cosiddette grandi persone, persone veramente grandi, non quelli che hanno sete di fama e che raggiungono il potere con inganni e furbizia politica. Non mi riferisco a queste persone: non sono grandi. Saranno grandi all'inferno, ma non nella verità, né nella realtà. Dunque, ho incontrato molte cosiddette grandi persone, persone veramente grandi e ho visto come si prendono cura dei particolari più insignificanti con grande attenzione e con una spontaneità talmente naturale da sembrare una seconda natura. Penso che questo sia il modo in cui diventano grandi. Perché non trascurano nulla. Sanno tutto senza dover prestare molta attenzione. Capite cosa voglio dire? Anche quando le persone comuni vogliono veramente prestare attenzione a qualcosa, la loro cosiddetta attenzione è davvero minima, e anche quando dicono di aver prestato la loro massima attenzione, in realtà non era molta. Quindi, hanno trascurato ogni angolo ed è così che le cose si rovinano e non vengono portate a termine. Ho visto molte cosiddette grandi persone. Sono davvero molto umili nelle loro maniere e si prendono realmente cura delle cose, in maniera così gioiosa, desiderando sinceramente di fare le cose, di occuparsi del prossimo e del compito a loro affidato.

Nel nome dell'illuminazione non dovremmo, quindi, divulgare l'idea secondo cui io sono la grande persona che non si interessa dei particolari, dei piccoli particolari. E' un'idea sbagliata, molto, molto sbagliata. Ecco perché si dice che la via comune è la via, la grande via, la mente comune è il Tao, è il cammino. Se non siete abbastanza comuni, non potete prendervi cura dei particolari. Se pensate di essere troppo grandi per questo o quel lavoro, ciò significa che non siete ancora grandi. Siete ancora troppo piccoli, troppo piccoli per essere citati. Non dovremmo, quindi, prestare molta attenzione al nostro stato d'animo, alla nostra frustrazione e agli ostacoli che incontriamo durante la pratica della meditazione o nella vita quotidiana. Dobbiamo superarli o ignorarli. Se possiamo occuparcene o appianare qualcosa, facciamolo immediatamente. Se non possiamo, dimentichiamocene. Ciò non vuol dire che ignoriamo i nostri errori e i nostri difetti. No, dobbiamo conoscerli ed eliminarli il più possibile. Ma dobbiamo ignorare tutti gli ostacoli che incontriamo nel nostro cammino mentre ci occupiamo della nostra attività, della nostra meditazione, della nostra esecuzione di qualche lavoro, sia per la Maestra, sia spirituale che terreno. Dobbiamo semplicemente farlo. E quando facciamo qualcosa, dobbiamo aspettarci di incontrare ostacoli, grandi o piccoli, ma dobbiamo pensare, in maniera positiva, che riusciremo a superarli. Abbatterò, spazzerò via tutto ciò che incontrerò lungo il mio cammino, quindi andrò avanti. Potrò rallentare per qualche minuto o qualche ora a causa di questi ostacoli, ma ciò non significa che mi fermerò. Mi libererò semplicemente di questi ostacoli e proseguirò. Dobbiamo essere determinati in questo modo, altrimenti ci fermeremo continuamente, qua e là, e con tutte queste interruzioni non avremo più energia.

Prima di poter avere un'autostrada, molte persone devono liberare la strada, muovere le montagne, spostare i massi e, poi, pavimentarla. Ci vogliono molti, molti mesi, talvolta molti anni, e molto, molto lavoro, sacrificio, pazienza, sopportazione e determinazione. Se l'ingegnere che deve costruire la strada, vedesse una grossa roccia davanti a lui che bisogna perforare per far passare la strada, e dicesse: "Oh, no! La roccia, la roccia non dovrebbe trovarsi là. Sto facendo la strada. Perché la roccia deve trovarsi proprio là? Dannata roccia!". Se si siede e non fa altro che maledire la roccia, o rinuncia e torna a casa a dormire, si comporta nel modo giusto? No. Analogamente, quando percorreremo la strada della grande intelligenza, della grande saggezza, incontreremo ostacoli che non potremo evitare. E quando faremo qualcosa per aiutare la gente, incontreremo ostacoli che non possono essere evitati. Ma, per questo motivo, non avremo un atteggiamento negativo, né esageratamente entusiastico. Dovremmo semplicemente essere pratici, realisti e affrontare qualsiasi problema che incontreremo. Non pensate in modo romantico che: "Ah! Riuscirò a fare qualsiasi cosa con facilità. Non avrò mai alcun problema". Di problemi ne avremo, ma non possiamo lasciare che ci ostacolino. Tutto qua. Non dite che non avrete problemi o che rinuncerete se sorge un problema. Se pensiamo che non avremo problemi, quando questi si manifesteranno, le nostre frustrazioni verranno triplicate. E se non vi aspetterete i problemi, potreste anche rinunciare, quando questi sorgeranno. E' meglio, quindi, che sappiate che potrete incontrare dei problemi, ma siate determinati ad abbatterli e proseguire sulla vostra strada.

Qualora i problemi non dovessero sorgere, va bene. Ciò non significa che pensiamo in modo negativo, ma che siamo preparati. Se i problemi dovessero sorgere, continueremo ancora. In questo caso, avremo meno ostacoli e problemi, capite? E anche quando incontreremo un problema, esso sarà facile da risolvere, perché ce lo aspettavamo già ed eravamo pronti a combatterlo. Non lasciate, quindi, che nessun ostacolo vi impedisca di svolgere il vostro lavoro, il lavoro per la Maestra, per il vostro ideale, o di aiutare la gente, la gente nel mondo, di aiutare i rifugiati, i nostri compagni praticanti e il mondo.

Dobbiamo superare tutto questo. E' molto difficile fare ogni cosa su questa terra perché, a differenza di altri mondi, non abbiamo strumenti perfetti. Per questo motivo, quando delle persone vengono su questa terra per praticare e aiutare nello sviluppo della spiritualità, i loro meriti si moltiplicano molte più volte rispetto ad un ambiente migliore. Molte anime continuano a tornare su questa terra per ottenere una saggezza e dei meriti sufficienti per poter, successivamente, vivere in un mondo superiore.

Quanto più ci svilupperemo in questo mondo, tanti più cieli ci saranno. Creiamo un nuovo cielo. E' proprio come quando andiamo in una terra molto desertica, senza acqua, alberi e iniziamo a scavare pozzi e a piantare alberi, piante, ecc. Trasformiamo un'inutile terra incolta in un luogo fertile, verde e bello, poi creiamo un nuovo parco, un nuovo giardino, nuovi quartieri abitati che altrimenti non ci sarebbero stati. Non esistevano prima che arrivassimo, capite? Ad esempio, anche questo luogo era una terra abbandonata. Cresceva soltanto erba, non c'era né elettricità, né grandi alberi. Solo pochi, come tre manghi e qualche albero di quelli vicino alla cucina. Questi sono gli unici alberi che avevamo, alberi praticamente inutili. Quando siamo arrivati in questo posto, non c'era acqua. Ecco perché questo luogo costava meno di altri a Taiwan. Niente acqua, forti venti, grandi piogge. Ogni cosa è in eccesso e agli estremi. Allora dovemmo trovare l'acqua e fare dei pozzi. Il primo tentativo fallì, il secondo anche, ma al terzo ci riuscimmo. Come in ogni altra cosa, all'inizio potremmo non riuscire immediatamente, ma non dobbiamo arrenderci. Se dopo il primo scavo avessi detto: "Va bene, non c'è acqua, andiamocene" o magari aspettiamo fino al secondo pozzo e poi, ancora niente acqua, che cosa dovremmo fare? Andiamocene. Ma dove? Possiamo andare in un'altra terra, ma sarebbe più costoso e ci vorrebbe molto tempo per localizzare il terreno e decidere se ci piace o no. E così via...

Quando siamo arrivati in questo luogo, l'allevamento di polli era là. Se avessi detto: "No, un allevamento di polli. Non mi piacciono i polli" e ce ne fossimo andati nuovamente, avremmo continuato a girare per tutta la vita in cerca di un posto. Se non ci sono polli, potrebbero esserci anatre o maiali. Se c'è acqua, magari non ci sono gli alberi e quando ci sono gli alberi, magari manca l'acqua e così via. Può non esserci fine ai problemi, quindi ci siamo fermati qui. E' bene che siamo qui. Ci è stato presentato in modo naturale, così lo abbiamo preso e a qualunque condizione tentiamo di migliorarlo. Quindi abbiamo costruito le pareti per proteggerci dagli odori e dalla polvere. Abbiamo piantato molti alberi, dopo aver scavato il pozzo per la terza volta. Abbiamo scavato un bel pozzo che viene utilizzato da migliaia di persone. Lo sapete. Migliaia di persone lo hanno usato subito, per molti giorni o settimane, e va bene. Partendo da un luogo senza acqua, siamo riusciti a nutrire migliaia di persone con cibo e acqua. E abbiamo trasformato questa dannata terra incolta, disseminata di ogni tipo di arbusti e cespugli spinosi, in un centro abitato, un vero paradiso, un piccolo paradiso, almeno per gli iniziati, che sentono questo luogo come il loro paradiso e anch'io provo la stessa sensazione.

Se qualche volta proviamo ad andare fuori e facciamo un confronto con altri luoghi, anche parchi e ambienti più belli, vediamo che questo è un luogo bellissimo. Prima non era così. Ma lo abbiamo trasformato in un bel luogo. Ecco come miglioriamo il mondo.

Analogamente, lo faremo su scala più grande. Man mano che andiamo avanti spiritualmente, aiutiamo il mondo, rendendo bello l'ambiente e aiutando i poveri e i bisognosi. Dobbiamo aiutare il mondo intero, non una nazione soltanto. Questa è la nostra visione del futuro. E dobbiamo farlo secondo le nostre capacità. Pertanto, tutti voi dovete essere pronti. Quando vi chiamerò, dovrete venire ed essere pronti sia spiritualmente che fisicamente. Dovrete sopportare tutto ciò che gli altri non sono in grado di fare, compiere tutto ciò che gli altri non vogliono fare, e lavorare in ogni settore che procuri giovamento all'umanità. Riceverete sia insulti che lodi. Dovrete considerarli entrambi come delle piume, tutto come piume che vi toccano e cadono via senza lasciare traccia sul corpo. Questo è l'atteggiamento di un grande uomo. Questo è l'atteggiamento di una grande donna. E noi dobbiamo essere queste grandi persone. Se vogliamo che il mondo sia grande, altrettanto grandi dobbiamo prima diventare noi. Se vogliamo che la gente del mondo sia buona, dobbiamo prima esserlo noi. Se ci aspettiamo che il mondo sia un paradiso, dobbiamo vivere, sulla terra, come la gente del paradiso. Non avete nessun altro su cui fare affidamento, tranne voi stessi. Dovete avere fede in voi stessi, esercitarvi ed essere severi con voi stessi. Se qualcun'altro volesse unirsi a noi, ovviamente ci assumeremo anche la responsabilità di prepararlo, di essere severo con lui, così come lo siamo con noi stessi. Altrimenti non dovremmo farlo. Essere severi con noi stessi è già abbastanza. E' già un lavoro molto duro da svolgere, perché non è facile essere severi con se stessi.

Va bene rilassarsi ogni tanto, concedendosi una pausa, ma dobbiamo sapere dove andiamo e cosa vogliamo ottenere. Un carattere straordinario, forte, autosufficiente e fiducioso in se stesso, ecco cosa vogliamo raggiungere. Inoltre, e soprattutto, dobbiamo essere spiritualmente puri e illuminati. Ecco come possiamo aiutare il mondo e aiutare noi stessi a svilupparci spiritualmente, fisicamente e in ogni campo. Dobbiamo fare ogni cosa. Possiamo tentare ogni cosa, dobbiamo aver fiducia e ce la possiamo fare. Ad esempio, proprio ieri o qualche giorno fa, abbiamo iniziato a posare le pietre sulle pareti per renderle più eleganti. All'inizio nessuno credeva che qualcuno ce l'avrebbe potuta fare, ma io ci sono riuscita. Mi sono detta: "Sì, io posso, sono convinta che posso". Non ho mai imparato a farlo, ma posso riuscirci. L'ho fatto proprio come un professionista, se non addirittura meglio. Poi, quando altri vietnamiti e monaci mi hanno visto farlo, l'hanno fatto anche loro e hanno cominciato a farlo tutti gli altri. Chiunque si univa poteva farlo. Non lo avevano mai imparato prima, avevano fiducia in loro stessi semplicemente perché io avevo dato loro l'ispirazione. Non c'è nulla che non possiamo fare, se abbiamo gli strumenti adatti, capite? Abbiate fede in voi stessi. Abbiate fiducia in voi stessi, rispettate voi stessi e diventate uno degli esseri più nobili, forti e migliori, il più degno che abbia mai onorato questa terra.

Altrimenti, che cos'altro volete essere, un pollo? Un cane? Sì! Un cane va bene! Sì! Diciamo: oh! quella persona è molto buona. Perché la Maestra lo rimprovera? E' buona come un cane. Capite? Dorme, mangia, non dà mai fastidio a nessuno, non alza mai la voce, ma a cosa serve quel tipo di bontà? Buono come un cane, come un toro o come un pollo che corre qua e là facendo rumore, senza mai offendere nessuno. Ma qual è il buono di quella persona se l'unica cosa che sa fare è non offendere nessuno? Capite i diversi gradi di bontà? Non è semplicemente dire alla gente che quella persona è molto buona, è molto calma, molto brava, si comporta molto bene e cose di questo tipo. A cosa serve una persona di questo tipo? Capite?

Per quanto buono possa sembrare, quanto lo è realmente? Si può chiamare buono colui che aiuta l'umanità, rende altre persone illuminate, più intelligenti, più capaci, più fiduciose e rispettose di loro stesse. Capite? Questa è la persona che chiamo buona. Non importa che mezzi usi per illuminare, per elevare la persona che va da lui. Capite?

La persona buona non è quella che è sempre dolce e tranquilla, che non alza mai la voce, né aggrotta le sopracciglia, che non parla mai e non rimprovera nessuno. Questo non è il vero significato di buon carattere. Capite cosa intendo dire? Buono a niente. In inglese si dice: "Non è buono a niente". Sì, è buono, non si può dire che sia una persona cattiva o malvagia, ma è un buono a niente. Capite cosa significa essere una persona buona a niente? Sì, quindi non etichettatevi come buoni quando non fate nulla per aiutare il prossimo, quando non avete intelligenza o non usate la vostra intelligenza per rendere il mondo più vivo, più bello, più affettuoso, più vivibile. Non osate definirvi buone persone, se siete buoni a nulla - buoni come un cane. Sì, scodinzola sempre la coda e..., ma il cane è addirittura migliore perché, in questo caso, rende felici altre persone. Dimostra il suo amore, ed è sempre pronto per il suo padrone. Ogni volta che il padrone lo chiama, accorre immediatamente, anche se sta dormendo. E' sempre pronto per il suo padrone. In questo caso, il cane è addirittura migliore della persona buona a niente, che spreca la propria vita. Sicuramente quella persona dovrà ritornare. Dato che siamo già stati in questo mondo, gli dobbiamo moltissimo per il cibo che mangiamo e i vestiti che indossiamo.

Ora, ovviamente, ogni cosa proviene da Dio, l'unica persona a cui dovremmo essere grati. Tuttavia, Dio ha usato molti strumenti e se questi dovessero in qualche modo danneggiarsi o guastarsi, abbiamo anche l'obbligo di ripararli; se non per nostro utilizzo, almeno per la prossima persona che li userà. Perché, adoperandoli, questi strumenti, intenzionalmente o involontariamente, si consumano. I nostri vicini, i nostri compagni sono questi strumenti. Aiutando l'umanità, si sono consumati spiritualmente e fisicamente. Che abbiano prestato il loro aiuto con buone o cattive intenzioni, hanno sempre aiutato. E anche noi riceviamo beneficio da questi strumenti. Quando essi sbagliano o soffrono, dobbiamo, pertanto, ripararli. E' l'unica maniera logica. Non c'è, dunque, bisogno di dire che ogni cosa proviene da Dio, che non dobbiamo preoccuparci di nulla e che non abbiamo nessun obbligo. Ne abbiamo, invece. Ne abbiamo. Pertanto, quando aiutiamo altre persone, come i poveri o i profughi, in realtà ripaghiamo, in realtà facciamo solo il nostro dovere. Se non lo facciamo, non c'è niente da dire e nessuna scusa.

Quando il mondo è nei guai, possiamo aiutarlo. E' proprio come quando ripariamo utili strumenti per poterli nuovamente usare in futuro o per la prossima persona che li adopererà. Pertanto, in nome della pratica della meditazione, in nome della saggezza, della ricerca della condizione del Buddha, vi prego di non confondere l'illuminazione con l'ozio, la pigrizia, una scusa per fuggire dal vostro carattere abietto, per mascherare i vostri difetti e per sprecare il prezioso tempo umano. Va bene. Spero che in questi pochi giorni che avete trascorso con me o presso il centro abbiate imparato qualcosa. Intenzionalmente o involontariamente, ho cercato di spiegarvi le cose con esempi, piuttosto che con lunghi discorsi. In genere, non sono una persona molto loquace. Quindi, a volte dico le cose in una forma molto concisa e, se non capite, mi dispiace. Devo continuare a ripetere e questa è la cosa che più mi dà fastidio. Non voglio fingere di dirvi che a me piace ogni cosa. Anch'io ho le mie simpatie e antipatie, ma le sopporto entrambe allo stesso modo.

Non esiste un praticante che raggiunga un livello elevato e per il quale sia tutto uguale. Una simile assurdità non è possibile. Come può essere uguale? Come? Se fosse tutto uguale, non avreste neppure bisogno di praticare. Praticare e non praticare sono la stessa cosa. L'illuminazione e l'ignoranza sono la stessa cosa. L'uomo e la donna sono la stessa cosa. Mangiare verdura o erba è lo stesso. Essere una persona o una mucca è lo stesso. Se è così, allora potete andare fuori ad arare la terra, capite? Non è vero che è tutto uguale, ma sopportiamo ogni cosa, tolleriamo ogni cosa con la stessa pazienza. Tutto qui.

Ad ogni modo, ecco perché quando vi dico qualcosa, dovete cercare di capirla rapidamente, senza costringermi a ripeterla molte volte o ad alzare il tono della mia voce. Non mi piace. Ma talvolta, qualcuno di voi fa finta di non sentire per farmi ripetere ciò che ho detto, senza provare alcuna pietà per le mie condizioni di salute. Ogni giorno devo parlare per molto tempo, a tante persone diverse, non soltanto a voi. Non siete i soli nell'universo. Qualcuno di voi neppure ci pensa, credete che io possa dedicare tutto il mio tempo soltanto a voi, e che possiate dire stupidaggini, possiate sprecare il tempo e tutte le mie energie. Poi vi aspettate addirittura che diventi un Buddha di pietra, in modo che non possa neppure alzare la voce. Capite questa illogica stupidità o no? Spero di sì. In caso contrario, sono davvero molto sorpresa dalla vostra stupidità. Oh, scusate, dalla vostra furbizia. (La Maestra ride).

Comunque, non è una lamentela. E' soltanto perché possiate pensarci sopra per la prossima volta, prima di dire stupidaggini, dire frasi contorte o fingere di non capire ciò che vi dico. Prima di aiutare il mondo, vi prego di aiutare me. Aiutatemi a prendermi cura del mio corpo per voi. Aiutatemi a svolgere il vostro lavoro velocemente, ad aiutare la gente in modo rapido, efficace, senza correre da un posto all'altro e senza sprecare tempo ed energia.

Io sono, quindi, la persona su cui dovreste praticare la vostra carità. Sì. La carità inizia a casa. Se mi chiamate vostra migliore amica, vostra Maestra, allora dovete innanzitutto proteggermi, aiutarmi ed evitare di affaticare il mio esile corpo con stupide domande. Questo vale per tutti voi, non soltanto per i presenti. Non è che non possiate porgermi delle domande, quando necessario. Evitate semplicemente le assurdità, lo spreco di tempo, le finzioni ed ogni sciocchezza, tutto qui. Capite? Fate le cose in maniera rapida, precisa, efficace e quando necessario. Non fate cose stupide, tanto per passare il tempo. Ci sono molti altri hobby per questo scopo. Non sprecate l'energia altrui tanto per trascorrere il tempo. Se non avete nient'altro da fare, andate a meditare, andate a dormire. Non sprecate il tempo e l'energia della gente. Anche così si crea karma.

Anche se oggi non ho parlato con voi personalmente, l'ho fatto con altri: fate a turno. Capite? Ho del lavoro da svolgere. Devo parlare personalmente con altre persone, in tempi diversi, continuamente. Non posso stare sempre intorno a voi o parlare ad ognuno di voi individualmente. Pertanto, anche se oggi è la prima volta che mi vedete parlare, sono già esausta. Non potete immaginare quanto sia stanca. Solo io posso sapere come mi sento. Anche adesso la mia voce fa difficoltà ad uscire. Sto usando tutta la mia forza per parlare. E' probabile che tra un attimo mi senta meglio, ma per adesso non è così. Capite? Sento un senso di oppressione sul petto e la voce esce molto faticosamente. Non è che mi stia lamentando, voglio semplicemente farvi conoscere la realtà delle cose. La mia vita non è come ve la immaginate. Non vivo nella gloria. Non vivo nel lusso. Vivo per voi, per tutta la gente, per le persone più bisognose, e questo mi costa energia, tempo e forza. Dato che non siamo molto intimi, forse non lo potete comprendere. Non vi dico tutto ciò per suscitare la vostra pietà, né come un lamento, ma affinché possiate capirmi quando non vado in giro tanto spesso o quando mi giustifico per qualche motivo. Capite?

In questo stesso momento, non ho neppure voglia di parlare. Mi sembra di non riuscire nemmeno a parlare, ma voi non lo sapete. Solo io sento l'oppressione. Non lo faccio quasi mai vedere.

Pertanto, quando anche voi vi sentite oppressi o avete dei problemi, vi prego di ricordare che anch'io li condivido con voi, e non illudetevi sull'essere un Maestro, solo perché rido sempre con voi e mi diverto con voi quando posso. Non illudetevi sulla vita di un maestro glorioso. Non è affatto vero. Un Maestro è veramente uno schiavo di ogni essere. Ecco cosa significa essere un vero Maestro, nient'altro. Va bene. Vi auguro una buona notte e arrivederci a domani. E' perché ho ancora del lavoro da svolgere, non per la mia voce. Ho ancora del lavoro da svolgere.

~Somma Maestra Ching Hai~



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